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L’ateismo Confutato Dal Libero Arbitrio

The Existence of Free Will Is Best Explained by God

L’ateismo confutato dal libero arbitrio
Ispirato liberamente, tradotto liberamente e rielaborato da “God’s crime scene” (cap.6) del teologo Warner Wallace

Premessa 1: L’ateismo ha come unica diretta conseguenza il materialismo (naturalismo), o meglio, cause materialistiche, quindi non personali

Premessa 2: Il materialismo porta inevitabilmente al determinismo/indeterminismo

Premessa 3: Il determinismo/indeterminismo è contraddittorio quindi falso

Conclusione: L’ateismo è contraddittorio quindi falso

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COS’E’ IL DETERMINISMO
Secondo la visione materialistica, ogni fatto o evento può solamente avere una natura fisica e governata da leggi naturali, e ogni evento è la conseguenza di cause fisiche precedenti, le quali lo hanno reso inevitabile. In un universo puramente materiale, infatti, non esistono elementi immateriali, e tutto, compresa la mente umana, agisce secondo meccanismi fisici. Secondo la visione materialistica, ogni fatto o evento può solamente avere una natura fisica e governata da leggi naturali, e ogni evento è la conseguenza di cause fisiche precedenti, le quali lo hanno reso inevitabile. Click To Tweet

La stretta relazione tra causa e effetto del mondo fisico deve essere necessariamente applicata al nostro cervello, in quanto anche esso appartiene al mondo materiale: infatti, secondo la visione deterministica, ogni nostra “apparente” libera decisione non sarebbe nient’altro che la conseguenza di un’attività cerebrale causata da impulsi elettrici tra le sinapsi, causati a loro volta da precedenti eventi fisici, come tessere di un domino che, cadendo, fanno cadere anche le altre.

I deterministi devono credere che il libero arbitrio sia un’illusione: il libero arbitrio, infatti, porta per definizione un soggetto a poter scegliere tra due o più opzioni, liberamente e non in base a meccanismi predeterminati. Possiamo quindi dire che il determinismo e il libero arbitrio siano concetti opposti.

Deterministi come Daniel Wegner e Sam Harris, sono convinti che la loro teoria sia supportata scientificamente dal fatto che ci sia una netta correlazione tra l’attivazione di una certa area cerebrale e una decisione successiva, ragion per cui gli eventi cerebrali anticiperebbero sempre la decisione del paziente testato. In tal modo, credono di poter provare l’inesistenza del libero arbitrio. Peraltro, se tale teoria si dimostrasse vera, non ci sarebbe più la possibilità di punire il responsabile di un reato, quale omicidio, furto o stupro. Le azioni criminali, infatti, non sarebbero altro che la conseguenza di una serie lunghissima di cause e conseguenze governate da leggi della fisica. Una volta accettato ciò, non potremmo più considerare un’azione umana come giusta o sbagliata, né più né meno che qualsiasi altro evento non-intenzionale o non-personale del mondo fisico.

Risulta allora evidente che, per la teoria deterministica, anche le nostre azioni future sono predeterminate: infatti per i deterministi gli essere umani non sono altro che entità puramente fisiche soggette alle leggi che governano in modo inderogabile ogni realtà fisica, creando una inflessibile sequenza. Il determinista crede che noi, come il movimento di un ramo spinto dalla corrente, agiamo soltanto per cause esterne non guidate da nessuna intenzionalità. Il naturalismo porta ad accettare per forza il determinismo, poiché in un mondo fatto soltanto di materia non può esistere il libero arbitrio. Click To Tweet

LE CONSEGUENZE DEL DETERMINISMO
Come spiegheremo più avanti, l’ateismo si associa necessariamente al naturalismo, ovvero alla credenza che esista solamente il mondo materiale e che nulla vada oltre la materia. Il naturalismo porta ad accettare per forza il determinismo, poiché in un mondo fatto soltanto di materia non può esistere il libero arbitrio. Colui invece che accetta l’esistenza nell’uomo di una componente immateriale, come il teista, non ha alcun problema a spiegare l’esistenza del libero arbitrio. Le principali conseguenze del determinismo sono le seguenti:

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1) Viene negata ogni forma di intelligenza umana ed in generale animale, perché processi involontari chimici governati dalle leggi della natura non sono in grado di spiegare l’esistenza, tra l’altro, dell’intelligenza e del ragionamento. Infatti l’intelligenza, il ragionamento, la comprensione, l’analisi, l’intenzionalità e la capacità decisionale si basano sul libero arbitrio. Per rendere l’idea, secondo questo approccio, però, non si spiegherebbe perché una persona avrebbe più capacità intellettive di un sasso: entrambi infatti subiscono passivamente le leggi della fisica senza alcuna forma di intenzionalità.

L’ateo quindi, per essere coerente con il suo naturalismo, non può che credere di non essere in grado di ragionare, anche se la credenza stessa di non poter ragionare è frutto di un ragionamento. Ciò a cui porta l’ateismo è l’impossibilità di raggiungere la verità con il ragionamento, poiché per l’ateo esso semplicemente non esiste.

Tale corrente di pensiero, che sostiene le proprie ragioni dicendo al contempo che ragionare è impossibile, è intrinsecamente contraddittoria, quindi sbagliata, quindi da rigettare.

2) Viene annullata ogni forma di finalità in ogni azione umana. Infatti i processi deterministici, che siano ripetitivi o casuali, non sono in grado di raggiungere un fine, come per esempio rispondere logicamente ad uno stimolo subito. In altre parole, intavolare un discorso tra due persone, in cui entrambi i soggetti rispondono a ciò che si dicono vicendevolmente, è illogico in un mondo in cui le azioni umane sono determinate, quindi necessarie e predeterminate (o, come vedremo nella risposta successivamente, indeterminate e totalmente casuali).

Un’azione determinata dai contatti elettrici cerebrali, che agiscono secondo leggi fisiche e chimiche ineludibili, non può corrispondere a criteri di finalità, a meno che tali leggi non siano progettate per raggiungere uno specifico fine, come ad esempio quello di creare un’opera d’arte o di costruire una macchina. Ma se questo fosse il caso, l’intervento di una volontà superiore ordinatrice sarebbe ancora più plateale!

Le conseguenze del determinismo, rigorosamente applicate, ci danno da sole la dimostrazione che il determinismo è falso. Una teoria che elimina a priori intelligenza e finalità, dal momento che realmente esistono, non può che essere falsa. Sostenere l’opposto (che appunto sia vera) porta a dover credere che non esistano né intelligenza né finalità e pertanto porta ad un risultato contraddittorio, in quanto chiunque usi questo argomento viene ad utilizzare intelligenza e finalità al fine di confutare quest’ultime!

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ALCUNE OBIEZIONI
Può il naturalismo (ateismo) spiegare la nostra esperienza di libero arbitrio e la nostra innata inclinazione a colpevolizzare o premiare persone e comportamenti?

1) La nostra definizione di libero arbitrio è sbagliata?
Alcuni atei, come ad esempio Harry Frankfurt, provano a spiegare senza Dio il libero arbitrio ridefinendo quest’ultimo. Frankfurt, ad esempio, sostiene l‘esistenza di una gerarchia delle decisioni e dei desideri. Egli suddivide i desideri in primari e secondari. I desideri primari sono quelli che lui chiama basici, e sono assolutamente determinati dai processi celebrali, ovvero i processi che spingono a mangiare, leggere, parlare, correre ecc. I desideri secondari invece consistono nell’approvazione o nella soppressione volontaria del desiderio basico. Inevitabilmente però Frankfurt ammette che il desiderio secondario utilizza il libero arbitrio, sposta il problema al livello superiore, ma senza risolverlo.

2) Il libero arbitrio è semplicemente “comparso” nella nostra realtà?
Quando una caratteristica nuova appare spontaneamente e inaspettatamente in un sistema, in modo non prevedibile dalle leggi che governano le parti individuali di quel sistema, si dice che è semplicemente “comparsa”. Alcuni filosofi e scienziati credono che il libero arbitrio sia semplicemente “emerso” dall’universo deterministico in cui viviamo. Il problema ovviamente sta nel capire come ciò possa avvenire; dal momento che non c’è alcuna evidenza che supporti questa misteriosa teoria, i neuro-scienziati l’hanno rifiutata. La teoria che sostiene la “comparsa” del libero arbitrio ammette la natura dualistica di cervello e mente (che altri chiamano anima), però cerca di spiegarla come una conseguenza delle leggi della fisica e della chimica del nostro universo materiale. Questo è logicamente impossibile poiché niente di immateriale può derivare dal materiale (per approfondimento: Werner Gitt “Without excuse”); e perché realtà immateriali non sono accettabili a meno che non si ammetta un universo che non sia materialistico (mentre secondo l’impostazione materialistica viene negata ogni forma di esistenza non materiale).

3) Possiamo attribuire il libero arbitrio alla fisica quantistica?
A livelli subatomici (livelli quantici) le particelle non agiscono in modo prevedibile. In qualche senso le particelle quantiche appaiono essere “indeterminate”. Se queste particelle sono i più piccoli e basici mattoncini dell’universo, è possibile che la loro natura indeterminata possa spiegare come mai sperimentiamo personalmente il libero arbitrio? No. Le teorie quantistiche sono varie e numerose, e data l’evidenza che abbiamo ora, gli scienziati non sono ancora sicuri che non ci sia uno strato di determinismo che sottostà alla meccanica quantistica. Ma anche ammettendo che la fisica al livello quantistico sia totalmente indeterminata questo comunque non spiegherebbe come noi sperimentiamo personalmente la nostra libertà. Se gli eventi nel nostro cervello sono indeterminati e casuali al loro livello più basilare e profondo, come potremmo mai fidarci dei nostri pensieri? Come potremmo sapere se la fonte dei nostri pensieri siamo noi o se semplicemente sono spuntati nei nostri cervelli come eventi quantistici indeterminati?

Anche in questo caso, i due motivi sopracitati per il quale il determinismo è falso, ovvero le due conseguenze incongruenti che il determinismo comporta, valgono anche per l’indeterminismo: l’incapacità di intendere e la mancanza di finalità.

4) Dovremmo rigettare l’esistenza, la necessità, e l’importanza del libero arbitrio?
Alcuni deterministi come Sam Harris rifiutano completamente il libero arbitrio e lo descrivono come un’illusione. Questa logica è totalmente coerente con la visione deterministica del mondo, ma è in totale contraddizione con l’evidenzia della nostra esperienza personale. Se deterministi come Sam Harris vogliono convincerci che il libero arbitrio sia solo un’illusione, hanno bisogno di un minimo di evidenza e non possono basarsi solo sulle loro presupposizioni (tratteremo nella prossima sezione la loro “evidenza neuro-scientifica”). Questi sforzi di spiegare il libero arbitrio in un mondo naturalistico (ridefinendo il concetto di libero arbitrio, considerandolo come semplicemente “emerso”, attribuendolo alla fisica quantica o semplicemente dicendo che non esiste) falliscono nel spiegare la libertà che noi sperimentiamo ogni giorno come umani consapevoli e pensanti. Se non vi sono spiegazioni puramente naturalistiche per il libero arbitrio forse sarebbe l’ora di considerare spiegazioni che vanno oltre la materia.

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PERCHE’ LA CAUSA DEL LIBERO ARBITRIO NON POTREBBE ESSERE UN QUALCOSA CHE VA OLTRE ALLA MATERIA (determinata o intederminata che sia)?
La credenza che rigide leggi della fisica creino predeterminate azioni è falsa, la soluzione deve quindi essere cercata in una risposta fuori dalla concezione naturalistica. La soluzione di tutti i filosofi che accettano il dualismo (l’esistenza di una mente immateriale e di un cervello materiale)  consiste nel accettare la realtà del principio di rigida causalità nel mondo fisico (determinismo e/o il supposto indeterminismo) integrandola con l’autodeterminismo.

L’autodetermismo permette che le persone siano agenti e capaci di agire come cause prime, senza essere vincolate da un processo vincolante di causa-effetto. Secondo questo principio, quando pensiamo e vogliamo qualcosa, noi non siamo quindi soggetti alla causalità delle leggi della fisica, e men che meno alle forze casuali indeterminate. Ognuno dunque è la propria causa prima di tutte le sue azioni.

Ci sono molti motivi per accettare questa interpretazione dei fatti: il primo motivo è che la nostra esperienza personale ci dice che effettivamente siamo liberi e abbiamo la possibilità di decidere, ognuno di noi si rende conto e percepisce ciò che succede intorno a lui: se non avesse il libero arbitrio (e fosse come un robot o un sasso) non avrebbe la consapevolezza di tali cose. Inoltre la nostra abilità di prendere una decisione prendendo in considerazione diverse opzioni implica la nostra possibilità di decidere. Se un lettore sta leggendo volontariamente questo articolo non fa altro che rafforzare la propria visione auto-evidente del libero arbitrio. Per concludere, siamo anche inclinati a premiare o punire e colpevolizzare le persone per le proprie azioni.

Questa nostra innata inclinazione si basa sul fatto che ognuno di noi può prendere decisioni senza vincoli della fisica cerebrale. Per questo motivo l’esistenza del libero arbitrio spiega il nostro desiderio di assegnare responsabilità personali.

Ma gli esperimenti neurologici usati da Wegner e Sam Harris confutano il libero arbitrio? No. Questi esperimenti portano a diverse conclusioni in base alla propria interpretazione. Infatti, il fatto che l’attivazione neurologica in un’area del cervello preceda l’azione della persona, non implica che fosse stata l’attivazione stessa la causa dell’agire. Infatti potrebbe benissimo essere che con il libero arbitrio un’azione venga mediata da un’attivazione cerebrale. Un’altra possibile interpretazione di questi esperimenti (di Haynes e Libet) è che queste attivazioni neuronali stiano semplicemente registrando il processo di pianificazione del processo di pensiero, ovvero ciò che avviene prima di prendere una decisione; l’attivazione neuronale quindi non è essa stessa la decisione, questo infatti spiegherebbe come mai negli esperimenti di John-Dylan Haynes e Libet passano dai circa 7-10 secondi dall’attivazione neuronale alla decisione stessa.

Una bilanciata visione del libero arbitrio è quella adottata da qualsiasi corte penale odierna, la quale considerato ognuno moralmente responsabile per le sue azioni. Il fatto che i tribunali possano giudicare persone con lesioni cerebrali come incapaci di intendere e volere non fa altro che confermare che la nostra parte immateriale (l’unica) in grado di spiegare il nostro libero arbitrio, utilizza il cervello come mezzo per esprimere una decisione e non dipende dalla causalità del mondo fisico; un paragone può essere quello del muratore (che rappresenta la mente) che utilizza il suo martello (il cervello) per lavorare: se il martello è danneggiato, il lavoro (la decisione) risulterà alterato.

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PERCHE’ UN ATEO SE COERENTE DEVE ESSERE NATURALISTA? Perché un naturalista deve essere determinista (e/o indeterminista)? E perché il libero arbitrio, può essere accettato solo da colui che ammette un essere superiore?
Adesso che sappiamo che il libero arbitrio non è frutto della materia ci chiediamo perché questo confuti l’ateismo.

Un ateo deve essere materialista in quanto se ammettesse l’esistenza di un mondo immateriale non sarebbe in grado di spiegarlo. E’ uno dei principi filosofici più solidi che ogni cosa debba avere una spiegazione per la sua esistenza o in se stessa o in qualcos’altro (Principle of sufficient reason. Per una approfondita difesa del P.S.R. leggere “The Blackwell Companion to Natural Theology” di Craig e Moreland). Dato che l’anima e il libero arbitrio sono contingenti (una cosa è contingente dal momento che potrebbe non esistere), queste due entità devono avere una spiegazione esterna alla loro stessa natura per esistere. L’unica spiegazione razionale per l’esistenza del libero arbitrio è che il libero arbitrio è un prodotto di un Agente dotato di libero arbitrio (quindi immateriale) che volontariamente (liberamente) infonde il libero arbitrio in ognuno di noi, che trascende l’uomo (condizione necessaria per infondere il libero arbitrio su tutti); questo agente per fare tutto ciò deve anche essere intelligente. Un ateo deve essere materialista in quanto se ammettesse l’esistenza di un mondo immateriale non sarebbe in grado di spiegarlo. Click To Tweet

Quindi se un ateo accettasse il libero arbitrio dovrebbe necessariamente accettare la causa di esso (come detto prima, una causa immateriale intelligente che noi chiamiamo Dio): per non cadere in aperta contraddizione deve quindi cercare per forza di negare l’esistenza del libero arbitrio che trascende la materia. Diventando materialista non può che essere determinista o indeterminista.

Un’altra motivo per credere che il libero arbitrio necessiti di Dio è quello che elabora il filosofo e apologeta J.P. Moreland. La sua argomentazione si può trovare nella forma deduttiva del suo “argument from counciousness”, infatti le sue premesse 5,6,7, 8 e conclusione sono valide anche per questa prova. Ecco le premesse da noi riadattate per questa prova:

La spiegazione del libero arbitrio è o personale o naturale/scientifica

La spiegazione non è naturale/scientifica

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Quindi la spiegazione è personale

Se la spiegazione è personale allora è teistica

Conclusione: Quindi la spiegazione è teistica

Detto questo, abbiamo visto che cause irrazionali non creano razionalità (libertà) e ne deriva quindi che l’ateismo è irrazionale e contraddittorio, in quanto anche solo per provare a negare il libero arbitrio deve dare per presupposto che un soggetto sia libero di negarlo. L’ateismo è irrazionale e contraddittorio, in quanto anche solo per provare a negare il libero arbitrio deve dare per presupposto che un soggetto sia libero di negarlo. Click To Tweet

CONCLUSIONE
Una visione del mondo che utilizza intelligenza e finalità per giungere a sostenere che le stesse non esistano, è un’ideologia ridicola prima ancora che contraddittoria. Ripresentiamo lo schema per riepilogare il tutto:

Premessa 1: L’ateismo ha come unica diretta conseguenza il materialismo (naturalismo), o meglio, cause materialistiche, quindi non personali.

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Premessa 2: Il materialismo porta inevitabilmente al determinismo/indeterminismo.

Premessa 3: Il determinismo/indeterminismo è contraddittorio quindi falso.

Conclusione: L’ateismo è contraddittorio quindi falso

J. Warner Wallace è un detective di polizia, Senior Fellow presso il Colson Center per Christian Worldview, e docente di Apologetica presso la Biola University di Los Angeles. È autore di Cold-Case ChristianityGod’s Crime Scene, and Forensic Faith.

Altri articoli in italiano QUI. Traduzione originale QUI.

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Written By

J. Warner Wallace is a Dateline featured cold-case homicide detective, popular national speaker and best-selling author. He continues to consult on cold-case investigations while serving as a Senior Fellow at the Colson Center for Christian Worldview. He is also an Adj. Professor of Christian Apologetics at Talbot School of Theology, Biola University, and a faculty member at Summit Ministries. He holds a BA in Design (from CSULB), an MA in Architecture (from UCLA), and an MA in Theological Studies (from Gateway Seminary).

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