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Gesù Possedeva La Natura Di Dio?

Jesus’ Authority Was Based in His Deity

Che cos’è la natura di Dio?
Quando pensiamo a Dio (non solo secondo il concetto cristiano di Dio), ci viene naturale cercare una definizione della Sua natura e dei Suoi attributi in base a quello che osserviamo nel mondo fisico e secondo le nostre capacità di ragionare e pensare filosoficamente. Certo, quest’approccio “naturale” di comprendere Dio ci può aiutare solo fino a un certo punto. Per capire completamente la natura di Dio e il suo carattere, dev’essere Lui a rivelarsi a noi. Ciononostante, possiamo almeno fare il primo passo verso una definizione della natura di Dio usando quello che ci è già evidente nel mondo. Per capire completamente la natura di Dio e il suo carattere, dev’essere Lui a rivelarsi a noi. Possiamo almeno fare il primo passo verso una definizione della natura di Dio usando quello che ci è già evidente nel mondo. Click To Tweet

I quattro “onni”
La “classica” definizione di Dio consiste in ciò che potremmo chiamare i quattro “onni.”  Se Dio esiste, per definizione dev’essere prima di tutto “onnipotente.” Dio è il Creatore di tutto quello che esiste, del mondo e dell’universo. Quindi, un Dio con la potenza di poter creare dal nulla tutto l’universo e tutto quello che contiene sarebbe un Dio di una potenza immensa, infinita. Per questo, Dio dev’essere onnipotente.

Secondo, se Dio esiste, dev’essere “onnisciente.” Un essere onnisciente è un essere che possiede “tutta la scienza,” cioè la conoscenza di tutto. In altre parole, è un essere che sa tutto quello che c’è da sapere. Se Dio è onnipotente, ha la potenza di avere tutta la conoscenza possibile. Se Dio non fosse onnisciente, non sarebbe neanche onnipotente. Ma siccome Dio, se esiste, dev’essere onnipotente, dev’essere anche onnisciente. Quindi, se Dio esiste, sa tutto.

Terzo, se Dio esiste, dev’essere “onnipresente.” Se Dio creò tutto l’universo con tutta la sua materia e l’energia, significa che Dio non è un essere materiale ma spirituale. La scienza afferma che tutta la materia che esiste e anche il tempo vennero all’esistenza nel momento del Big Bang. Se Dio è il Creatore di tutto ciò, vuol dire che Egli dev’essere immateriale, spirituale, e senza tempo. Ma un essere spirituale e senza tempo non è limitato dai confini fisici come lo spazio e il tempo. Non ha un corpo che lo limita a un certo posto nell’universo. Per questo, Dio dev’essere “onnipresente”; Egli esiste sempre e dappertutto perché non è limitato dallo spazio e dal tempo.

All’inizio, Il quarto attributo non sarà forse immediatamente evidente. Ma se ci pensiamo bene, scopriamo che quest’attributo è molto coerente con il mondo in cui ci troviamo. Se Dio esiste, dev’essere anche “onni-amorevole.” Questo termine “onni-amorevole” non è proprio una parola vera che si trova nel vocabolario, ma riesce a comunicare l’idea. Se Dio esiste, non dev’essere solo un Dio presente dappertutto che possiede tutta la potenza e tutta la conoscenza, ma deve dimostrare anche l’amore perfetto in una maniera coerente con i suoi altri attributi.

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Ci sono due motivi per pensare che Dio debba essere questo tipo di Dio. Prima, è l’unico modo per spiegare la presenza dell’amore vero nel mondo. Sappiamo che l’amore non è un’illusione ma che esiste veramente. L’amore non è un oggetto fisico; è una realtà immateriale e quindi richiede una spiegazione immateriale della sua origine. Inoltre, l’amore, per definizione, è ciò che cerca soprattutto il bene della persona amata, fino a sacrificarsi. Ma questo è inspiegabile secondo il concetto dell’evoluzione darwiniana che si basa, nelle parole di Darwin stesso, sulla “preservazione delle razze favorite nella lotta per la vita.” Il biologo e ateo Richard Dawkins è l’autore di un libro intitolato Il Gene Egoista e sostiene quest’idea dell’origine della vita. Se infatti l’ipotesi darwiniana è vera, cioè gli esseri umani si sono evoluti perché sono stati spinti e determinati dai loro “geni egoisti,” come possiamo spiegare l’esistenza vera dell’amore che è completamente contrario all’egoismo? Siccome l’amore esiste veramente, è necessaria una spiegazione immateriale della sua origine. La spiegazione migliore è che il Dio che esiste, il Creatore di questo mondo, è un Dio d’amore.

Ma secondo, se chiediamo: “Perché Dio scelse di creare il mondo?” come rispondiamo? Se Dio è infatti onnipotente, onnisciente e onnipresente, non è un essere bisognoso. Non può aver creato il mondo perché ne aveva bisogno, perché voleva rimediare a un suo difetto o perché era in qualche modo incompleto senza il mondo. Un Dio che possiede i tre attributi che abbiamo già discusso è un Dio completamente soddisfatto e appagato in sé. Quindi, se Dio creò il mondo, lo creòd per trasmettere a quel mondo la sovrabbondanza della sua bontà. Come una fontana traboccante, Dio creò il mondo per condividere con esso tutto il suo amore. Quindi, il fatto che Dio creò il mondo è una dimostrazione che Egli è un Dio veramente “onni-amorevole.”

Per riassumere, abbiamo visto che una minima definizione della natura di Dio deve comprendere quattro attributi fondamentali: l’onnipotenza, l’onniscienza, l’onnipresenza, e l’onni-amore. Qualsiasi essere che vorremmo chiamare “Dio” dovrebbe possedere almeno queste quattro caratteristiche basilari. Una minima definizione della natura di Dio deve comprendere quattro attributi fondamentali: l’onnipotenza, l’onniscienza, l’onnipresenza, e l’onni-amore. Click To Tweet

E Gesù…?
Ora, quando rivolgiamo la nostra attenzione alla persona di Gesù, vediamo che egli fece tante dichiarazioni sorprendenti, almeno per un uomo. Nell’articolo intitolato “Chi Era Gesù,” studiamo queste affermazioni e scopriamo che Gesù si credeva Dio nella carne. Quando studiamo la vita di Gesù, dobbiamo chiedere se Gesù infatti possedesse gli attributi fondamentali di Dio. Se Gesù avesse detto di essere Dio senza dimostrare gli attributi di Dio, non potrebbe essere stato veramente Dio. Quindi, è questa domanda a cui dobbiamo rispondere: Gesù possedeva la natura di Dio?

Gesù era onnisciente
Tante volte nei resoconti biblici della vita di Gesù, vediamo che Gesù era onnisciente. Egli dimostrava una grande conoscenza di altre persone, spesso una conoscenza più profonda che loro avevano di sé stesse. Possedeva anche una conoscenza di eventi futuri. Il seguente esempio viene dal vangelo di Giovanni in cui Gesù incontra una donna samaritana:

Giovanni 4:16-19, 28-30
“Gesù le disse: ‘Va’ a chiamar tuo marito e vieni qua.’ La donna gli rispose: ‘Non ho marito.’ E Gesù: ‘Hai detto bene: “Non ho marito”; perché hai avuto cinque mariti; e quello che hai ora, non è tuo marito; in questo hai detto la verità.’ La donna gli disse: ‘Signore, vedo che tu sei un profeta.’…La donna lasciò dunque la sua secchia, se ne andò in città e disse alla gente: ‘Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto; non potrebbe essere lui il Cristo?’ La gente uscì dalla città e andò da lui.”

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La conversazione tra Gesù e la donna samaritana ci colpisce perché dimostra non solo l’onniscienza di Gesù, ma anche la sua notevole comprensione del cuore umano e la sua compassione che c’incontra proprio dove siamo! I Vangeli ci dicono ripetutamente che Gesù conosceva i pensieri delle persone che gli stavano attorno:

Luca 6:7-8
“Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se avrebbe fatto una guarigione di sabato, per trovare di che accusarlo. Ma egli conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: ‘Alzati, e mettiti in mezzo!’”

Luca 11:15-18
“Ma alcuni di loro dissero: ‘È per l’aiuto di Belzebù, principe dei demoni, che egli scaccia i demoni.’ Altri, per metterlo alla prova, gli chiedevano un segno dal cielo. Ma egli, conoscendo i loro pensieri, disse loro: ‘Ogni regno diviso contro se stesso va in rovina, e casa crolla su casa. Se dunque anche Satana è diviso contro se stesso, come potrà reggere il suo regno?’”

Gesù sapeva anche chi l’avrebbe tradito prima che accadesse:

Giovanni 6:70-71
“Gesù rispose loro: ‘Non ho io scelto voi dodici? Eppure, uno di voi è un diavolo.’ Egli parlava di Giuda, figlio di Simone Iscariota, perché questi, uno dei dodici, stava per tradirlo.”

Gesù sapeva che pochi anni dopo la sua morte, la città di Gerusalemme sarebbe stata assediata dai romani e che il tempio sarebbe stato distrutto:

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Luca 21:5-6, 20-24, 32
“Alcuni gli fecero notare come il tempio fosse adorno di belle pietre e di doni votivi, ed egli disse: ‘Verranno giorni in cui di tutte queste cose che voi ammirate non sarà lasciata pietra su pietra che non sia diroccata…Quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, allora sappiate che la sua devastazione è vicina. Allora quelli che sono in Giudea, fuggano sui monti; e quelli che sono in città, se ne allontanino; e quelli che sono nella compagna non entrino nella città. Perché quelli sono giorni di vendetta, affinché si adempia tutto quello che è stato scritto. Guai alle donne che saranno incinte, e a quelle che allatteranno in quei giorni! Perché vi sarà grande calamità nel paese e ira su questo popolo. Cadranno sotto il taglio della spada, e saranno condotti prigionieri fra tutti i popoli; e Gerusalemme sarà calpestata dai popoli, finché i tempi delle nazioni siano compiuti….In verità vi dico che questa generazione non passerà prima che tutte queste cose siano avvenute.”

Gli storici ci dicono che questo fu esattamente quello che avvenne nell’anno 70 d.C., proprio come Gesù aveva predetto circa quarant’anni prima. Oltre tutto questo, Gesù conosceva anche la vera natura del cuore umano:

Giovanni 2:24-25
“Ma Gesù non si fidava di loro, perché conosceva tutti e perché non aveva bisogno della testimonianza di nessuno sull’uomo, poiché egli stesso conosceva quello che era nell’uomo.”

Anche i suoi discepoli vennero ad affermare che Gesù era onnisciente:

Giovanni 21:17
“[Gesù] gli disse la terza volta: ‘Simone di Giovanni, mi vuoi bene?’ Pietro fu rattristato che egli avesse detto la terza volta: ‘Mi vuoi bene?’ E gli rispose: ‘Signore, tu sai ogni cosa; tu conosci che ti voglio bene.’ Gesù gli disse: ‘Pasci le mie pecore.’”

L’onniscienza di Gesù è un attributo chiaramente dimostrato nella Bibbia. Certamente, è anche evidente che Gesù, come Dio, scelse di non esercitare alcuni dei suoi diritti e privilegi divini mentre era sulla terra. Ma non dobbiamo lasciarci ingannare da questo. La notte che Gesù fu tradito da Giuda, Gesù precisò che poteva facilmente invocare la potenza infinita di Dio per salvarsi:

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Matteo 26:53-54
“Credi forse che io non potrei pregare il Padre mio che mi manderebbe in questo istante più di dodici legioni d’angeli? Come dunque si adempirebbero le Scritture, secondo le quali bisogna che così avvenga?”

Nonostante la sua potenza divina, Gesù scelse di non usufruirne, perché aveva un piano e una missione. Siccome Gesù era venuto “non per essere servito ma per servire, e per dare la sua vita come prezzo di riscatto per molti,” (Marco 10:45), era disposto a non manifestare la sua onnipotenza ma invece si sottopose all’ingiustizia, alla sofferenza e alla morte sulla croce. Nonostante la sua potenza divina, Gesù scelse di non usufruirne, perché aveva un piano e una missione. Click To Tweet

Gesù era onnipresente
È ovvio che quando Gesù viveva sulla terra, era limitato dallo spazio, dal tempo e dalla materia, proprio come noi. In tutto quello che diciamo, non vogliamo mai negare la piena umanità di Gesù. Ma la domanda che dobbiamo affrontare e se, oltre alla sua natura umana, Gesù aveva anche la natura di Dio con l’attributo dell’onnipresenza. Infatti, Gesù accennò a questo diverse volte, come quando disse che sarebbe stato sempre presente in mezzo a coloro che si sarebbero riuniti nel suo nome:

Matteo 18:20
“Poiché dove due o tre sono riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro.”

Dopo la sua risurrezione, Gesù fece una promessa ai suoi discepoli prima di tornare in cielo:

Matteo 28:20
“Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente.”

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Se queste affermazioni di Gesù sono vere, significa che egli possedeva anche l’attributo dell’onnipresenza, una caratteristica che solo Dio può avere.

Gesù era onni-amorevole
L’amore infinito di Gesù può essere dimostrato in due modi. Prima, il fatto che Gesù era disposto a dare la sua vita per gli altri fornisce una grande prova del suo amore:

Giovanni 15:9-14
“Come il Padre mi ha amato, così anch’io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Se osservate i miei comandamenti, dimorerete nel mio amore; come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e dimoro nel suo amore. Vi ho detto queste cose, affinché la mia gioia dimori in voi e la vostra gioia sia completa. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io ho amato voi. Nessuno ha amore più grande di quello di dar la sua vita per i suoi amici. Voi siete miei amici, se fate le cose che io vi comando.”

A questo punto, qualcuno potrebbe ribattere: “Ma questa non è una prova di un amore divino, perché ci sono tante persone che si sacrificano per gli altri. Cosa rende l’amore di Gesù diverso?” È vero che possiamo raccontare tante storie di grandi sacrifici da parte di soldati, medici, insegnanti, e altri. Ma come l’apostolo Paolo spiega nella sua lettera ai Romani, il sacrificio di Gesù era per quelli che erano i suoi nemici, per quelli che l’odiavano, per quelli che l’avevano tradito, flagellato e crocifisso:

Romani 5:6-8
“Infatti, mentre noi eravamo ancora senza forza, Cristo, a suo tempo, è morto per gli empi. Difficilmente uno morirebbe per un giusto; ma forse per una persona buona qualcuno avrebbe il coraggio di morire; Dio invece mostra la grandezza del proprio amore per noi in questo: che, mentre eravamo ancora peccatori, Cristo è morto per noi.”

Il ragionamento di Paolo è convincente. Una persona si sacrificherebbe forse per un caro, un parente o un amico – una mamma per suo figlio, un fratello per sua sorella, un soldato per i suoi compagni – ma non si sente mai di uno che sacrifica la propria vita per i suoi nemici, per quelli che l’odiano e che lo perseguitano. Come Gesù disse sulla croce: “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno” (Luca 23:34). Per amare i nemici, i ribelli, e i malvagi in questo modo, ci vuole un amore divino e perfetto. Questo è proprio l’amore che Gesù dimostrò sulla croce. Gesù non ci ama perché ne siamo degni, (in realtà nessuno n’è degno!) ma morì perché tutti potessero essere salvati:

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Giovanni 3:16-18
“Perché Dio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo unigenito Figlio, affinché chiunque crede in lui non perisca, ma abbia vita eterna. Infatti Dio non ha mandato suo Figlio nel mondo per giudicare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è giudicato; chi non crede è già giudicato, perché non ha creduto nel nome dell’unigenito Figlio di Dio.”

Noi dobbiamo scegliere come rispondere all’amore di Gesù. Egli ci ama, ma non ci costringe ad accettarlo. Ci dà anche la possibilità di rifiutare il suo amore se questo è il nostro desiderio. Anche questo è una grande dimostrazione del suo amore. La grandezza dell’amore di Gesù si dimostra non solo nel grande numero di persone che ama, ma anche nella grandezza di ciò che era disposto a fare per salvarci. Noi dobbiamo scegliere come rispondere all’amore di Gesù. Egli ci ama, ma non ci costringe ad accettarlo. Ci dà anche la possibilità di rifiutare il suo amore se questo è il nostro desiderio. Click To Tweet

Gesù era onnipotente
Una delle prove più forti della natura divina di Gesù è la sua potenza che dimostrò tramite i suoi miracoli. Alcuni di questi miracoli sono elencati sotto:

Gesù trasformò l’acqua in vino (Giovanni 2:1-11)
Gesù guarì il figlio di un ufficiale (Giovanni 4:46-54)
Gesù guarì un paralitico a Betesda (Giovanni 5:1-9)
Gesù guarì un uomo che era cieco fin dalla sua nascita (Giovanni 9:1-7)
Gesù risuscitò Lazzaro dai morti (Giovanni 11:38-44)
Gesù fece prendere tanti pesci quando non ce n’erano (Luca 5:4-11; Giovanni 21:1-14)
Gesù guarì due uomini ciechi (Matteo 9:27-31)
Gesù fece apparire una moneta nella bocca di un pesce (Matteo 17:24-27)
Gesù guarì un uomo sordo e muto (Marco 7:31-37)
Gesù guarì un uomo cieco a Betsaida (Marco 8:22-26)
Gesù passò invisibile attraverso una folla (Luca 4:28-30)
Gesù risuscitò dai morti il figlio di una vedova a Nain (Luca 7:11-18)
Gesù guarì una donna paralitica (Luca 13:11-17)
Gesù guarì un idropico (Luca 14:1-6)
Gesù guarì dieci lebbrosi (Luca 17:11-19)
Gesù guarì il servo del sommo sacerdote, il cui orecchio era stato reciso da Pietro (Luca 22:50-51)
Gesù guarì la figlia di una donna cananea che era possseduta da un demone (Matteo 15:28)
Gesù diede da mangiare a 4000 uomini con solo sette pani e pochi pesci (Matteo 15:32-39)
Gesù fece seccare un albero con la sua parola (Matteo 21:18-22; Marco 11:20-21)
Gesù guarì il servo di un centurione (Matteo 8:5-13; Luca 7:1-10)
Gesù guarì un indemoniato che era cieco e muto (Matteo 12:22: Luca 11:14)
Gesù guarì un indemoniato nella sinagoga a Capernaum (Marco 1:23-28; Luca 4:33)
Gesù guarì la suocera di Pietro dalla febbre (Matteo 8:14; Marco 1:30; Luca 4:38)
Gesù calmò la tempesta sul mare con la sua parola (Matteo 8:23-27; Marco 4:35-41; Luca 8:24)
Gesù guarì gli indemoniati dei Gadareni (Matteo 8:28-34)
Gesù scacciò i demoni da un uomo e li fece entrare in un branco di porci (Marco 5:1-20)
Gesù guarì un lebbroso (Matteo 8:1-4; Marco 1:40-45; Luca 5:12-14)
Gesù risuscitò la figlia di Iairo dai morti (Matteo 9:23-25; Marco 5:35-42; Luca 8:49-56)
Gesù guarì un donna da una malattia incurabile (Matteo 9:20-22; Marco 5:25-34; Luca 8:43-48)
Gesù guarì un paralitico (Matteo 9:1-8; Marco 2:1-10; Luca 5:17-26)
Gesù guarì un uomo dalla mano paralizzata (Matteo 12:9-13; Marco 3:1-5; Luca 6:6-10)
Gesù guarì un ragazzo indemoniato (Matteo 17:14-18; Marco 9:14-27; Luca 9:37-43)
Gesù guarì due uomini ciechi (Matteo 20:29-34)
Gesù camminò sull’acqua (Matteo 14:24-33; Marco 6:47-51; Giovanni 6:16-21)
Gesù moltiplicò cinque pani e due pesci per dare da mangiare a 5000 uomini (Matteo 14:13-21)
Gesù fu trasfigurato con la gloria di Dio (Matteo 17:1-2; Marco 9:2-3; Luca 9:28-30)
Gesù risorse dai morti (Matteo 28:1-7; Marco 16:1-7; Luca 24:1-43; Giovanni 21:1-14)
Gesù ascese in cielo (Luca 2:42-51)

Con tutti questi esempi, risulta chiaro che Gesù aveva una potenza divina e miracolosa. Infatti, Gesù dimostrò ripetutamente il tipo di potenza che si può attribuire solo a Dio.

Oltre tutto questo, potremmo anche proporre qualche altro attributo di Dio. Se Dio esiste, è logico pensare che abbia la potenza per creare, l’autorità di perdonare peccati, un piano per risanare il mondo e il diritto di giudicare i malvagi. Quando esaminiamo i resoconti biblici, scopriamo che Gesù dimostrò tutte e quattro queste caratteristiche:

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La potenza per creare
Secondo la Bibbia, Gesù fu il Creatore di tutto ciò che esiste. Riferendosi a Gesù, Giovanni usa il termine “Parola” e dice:

Giovanni 1:1-3
“Nel principio era la Parola, la Parola era Dio, e la Parola era Dio. Essa era nel principio con Dio. Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei; e senza di lei neppure una delle cose fatte è stata fatta.”

Nella sua lettera ai Colossesi, l’apostolo Paolo fa un’affermazione molto simile:

Colossesi 1:16
“Poiché in lui sono state create tutte le cose che sono nei cieli e sulla terra, le visibili e le invisibili: troni, signorie, principati, potenze; tutte le cose sono state create per mezzo di lui e in vista di lui.”

L’autorità di perdonare
Gesù disse anche di avere l’autorità di perdonare i peccati. Come i religiosi capirono correttamente, solo Dio può perdonare peccati. Perciò, chiunque dice di poter perdonare peccati è o Dio o un bestemmiatore:

Matteo 9:1-8
“Gesù, entrato in una barca, passò all’altra riva e venne nella sua città. Ed ecco gli portarono un paralitico disteso sopra un letto. Gesù, veduta la loro fede, disse al paralitico: ‘Figliolo, coraggio, i tuoi peccati ti sono perdonati.’ Ed ecco alcuni scribi pensarono dentro di sé: ‘Costui bestemmia.’ Ma Gesù, conosciuti i loro pensieri, disse: ‘Perché pensate cose malvagie nei vostri cuori? Infatti, che cos’è più facile, dire: “I tuoi peccati ti sono perdonati” o dire “Alzati e cammina”? Ma, affinché sappiate che il Figlio dell’uomo ha sulla terra autorità di perdonare i peccati, alzati,’ disse allora al paralitico, ‘prendi il tuo letto e va’ a casa tua.’ Ed egli si alzò e se ne andò a casa sua. Visto ciò, la folla fu presa da timore e glorificò Dio, che aveva dato tale autorità agli uomini.”

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La capacità di dare la vita eterna
Se Gesù era chi diceva di essere, se è veramente il Creatore di tutta la vita, non deve sorprenderci che egli abbia anche la capacità e il desiderio di dare la vita eterna dopo la morte:

Giovanni 10:28
“Io do loro la vita eterna e non periranno mai e nessuno le rapirà dalla mia mano.”

Giovanni 11:25-26
“Gesù le disse: ‘Io sono la risurrezione e la vita; chi crede in me, anche se muore, vivrà; e chiunque vive e crede in me, non morirà mai. Credi tu questo?’”

Il diritto di giudicare
Se Gesù è il Creatore di tutto noi, significa che apparteniamo a lui. Gesù ha autorità su di noi. Significa anche che dobbiamo vivere secondo i suoi comandamenti e, se gli disubbidiamo, Gesù ha il diritto di giudicarci:

Matteo 25:31-34, 41, 46
“Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria con tutti gli angeli, prenderà posto sul suo trono glorioso. E tutte le genti saranno riunite davanti a lui ed egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dai capri; e metterà le pecore alla sua destre e i capri alla sinistra. Allora il re dirà a quelli della sua destra: ‘Venite, voi, i benedetti del Padre mio; ereditate il regno che v’è stato preparato fin dalla fondazione del mondo’…Allora dirà anche a quelli della sua sinistra: ‘Andate via da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli’…Questi se ne andranno a punizione eterna; ma i giusti a vita eterna.”

Giovanni 5:22-24, 26-27
“Inoltre, il Padre non giudica nessuno, ma ha affidato tutto il giudizio al Figlio, affinché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio non onora il Padre che lo ha mandato. In verità, in verità vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha vita eterna; e non viene in giudizio, ma è passato dalla morte alla vita…Perché come il Padre ha vita in se stesso, così ha dato anche al Figlio di avere vita in se stesso; e gli ha dato autorità di giudicare, perché è il Figlio dell’uomo.”

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I testimoni oculari biblici insistono che Gesù era molto più di un buon maestro. Affermano che era un uomo saggio, ma affermano molto di più. Click To Tweet

Chi è Gesù?
I testimoni oculari biblici insistono che Gesù era molto più di un buon maestro. Affermano che era un uomo saggio, ma affermano molto di più. Dichiarano chiaramente e ripetutamente che Gesù possedeva la natura, la potenza, la sapienza e l’essenza di Dio. Se possiamo fidarci dei resoconti scritti da questi testimoni oculari (per questo ci sono altri articoli su questo sito che ne parlano), dobbiamo accettare il fatto che Gesù aveva, e ha, la natura di Dio. Egli è onnisciente, onnipresente, onnipotente e onni-amorevole. Gesù è tutto quello che Dio è. Gesù dunque osò dire ai suoi discepoli:

“Chi ha visto me, ha visto il Padre.” (Giovanni 14:9)
Perciò, quando leggiamo le parole di Gesù, quando esaminiamo la sua vita e le sue opere, non stiamo considerando la sapienza di un saggio qualsiasi, uno dei tanti che vissero nella storia umana. Stiamo proprio nella presenza di Dio stesso:

2 Corinzi 4:5-6
“Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù quale Signore, e quanto a noi ci dichiariamo vostri servi per amore di Gesù; perché il Dio che disse: ‘Splenda la luce fra le tenebre,’ è quello che risplendé nei nostri cuori per far brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo.”

J. Warner Wallace è un detective di polizia, Senior Fellow presso il Colson Center per Christian Worldview, e docente di Apologetica presso la Biola University di Los Angeles. È autore di Cold-Case ChristianityGod’s Crime Scene, and Forensic Faith.

Altri articoli in italiano QUI. Traduzione originale QUI.

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Written By

J. Warner Wallace is a Dateline featured cold-case homicide detective, popular national speaker and best-selling author. He continues to consult on cold-case investigations while serving as a Senior Fellow at the Colson Center for Christian Worldview. He is also an Adj. Professor of Christian Apologetics at Talbot School of Theology, Biola University, and a faculty member at Summit Ministries. He holds a BA in Design (from CSULB), an MA in Architecture (from UCLA), and an MA in Theological Studies (from Gateway Seminary).

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